Il Capodanno da incubo per 21 turisti bloccati sulla funivia a 3 mila metri

Il Capodanno da incubo per 21 turisti bloccati sulla funivia a 3 mila metri

Il Capodanno da incubo per 21 turisti bloccati sulla funivia a 3 mila metri



AGI – Si preparavano a festeggiare l’arrivo del 2022 insieme agli amici e alle famiglie, ma hanno trascorso le prime ore dell’anno nuovo attendendo i soccorsi bloccati a quasi tremila metri d’altezza in due cabine della funivia del Sandia Peak sopra Albuquerque, in New Mexico, in mezzo a una tempesta di neve che faceva oscillare la funivia come fosse un’altalena, e con la temperatura scesa sotto i -4.

Sono 21 le persone messe in salvo tra la notte e la mattina dell’1 gennaio dal New Mexico Search and Rescue, il servizio di soccorso chiamato dalla polizia statale per i 19 dipendenti del Ten 3, il ristorante che si trova sulla cima del Sandia Peak, e i due addetti all’impianto.

Alle 9 del 31 sera, il gruppo del Ten 3 aveva appena finito di lavorare e si stava preparando a tornare ad Albuquerque per festeggiare l’arrivo della mezzanotte. Ma, arrivati all’altezza del secondo pilone, le cabine si sono fermate. Secondo la ricostruzione degli operatori della funivia fatta a una tv locale, la neve e il ghiaccio si sono accumulati con una rapidità eccezionale su uno dei cavi che è così collassato bloccando l’impianto.

All’inizio nessuno si è allarmato, pensando a uno stop temporaneo. Ma quasi due ore dopo, alle 11, tutti hanno capito come avrebbero aspettato la mezzanotte. Come riportato dal New York Times, una delle lavoratrici del ristorante, Amber Santos, ha fatto su Instagram la cronistoria di quello che stava accadendo: con il passare delle ore, l’eccitazione per un imprevisto avventuroso ha lasciato lo spazio allo sconforto e alla paura.

Se a mezzanotte le venti persone bloccate in una delle due cabine hanno augurato “Buon anno” in coro, all’una l’entusiasmo si era già affievolito, mentre il termometro stava arrivando allo zero.

Per fortuna, nella cabina è attrezzata con coperte di emergenza e un bagno, e non si è mai perso il contatto radio con la stazione a terra per gli aggiornamenti sui soccorsi. Alle 3 di notte, mentre in quota la situazione si faceva drammatica con la temperatura scesa a -4 e le persone bloccate costrette a dividersi acqua e barrette energetiche, la macchina dei soccorsi era attivata.

Alle 4 le squadre erano sul posto, ma ci sono volute altre quattro ore per arrampicarsi lungo il pendio ripido, raggiungere il pilone, scalarlo e raggiungere la cabina da dove con un sistema di corde sono state fatte calare le persone una per volta. Da lì, ancora un centinaio di metri a piedi fino agli elicotteri che, in piccoli gruppi, le hanno portate finalmente in salvo.

“Per fortuna abbiamo potuto usare gli elicotteri, altrimenti avremmo dovuto obbligare queste persone, ormai sfinite, a camminare per ore nella neve. Alcuni avevano ancora gli zoccoli da lavoro ai piedi”, ha detto al New York Times Michael Donovan, il general manager del Sandia Peak Aerial Tramway che gestisce la funivia. Appena arrivata in salvo, Amber Santos ha chiuso la cronaca dell’incidente con un ultimo post: “Non ho parole per quello che è successo oggi. È stato orribile”. 

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Massimo Basile , 2022-01-02 17:28:51
www.agi.it

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